28 novembre 2016. Parlando di F1…
E dunque la stagione è finita.
Per quanto mi riguarda posso aggiungere “finalmente”, anche se l’ho seguita. La seguo sempre. Ogni volta mi dico “per quel che vale, ormai” ma poi… il bisogno è più forte della ragione. È finita e non mi è piaciuta quasi mai, questa “via crucis sportiva” fatta di aspettative disattese, di necessità insoddisfatte, di speranze tradite, di emozioni surrogate, e tutto questo a prescindere dalla Ferrari e dalle sue pene. Sì, perché se anche toccasse alla mia squadra vincere un ciclo così, a mani basse, per superiorità manifesta, con gli avversari obbligati a difendersi con una mano legata dietro la schiena (perché i vincoli allo sviluppo ecc. ecc. questo sono, in fondo) non mi piacerebbe comunque. La soddisfazione della vittoria sarebbe irreparabilmente sciupata da un Read more >>
Ritratto di un preziosissimo amore indecente – di Federica Gnomo Twins (Triskell Ed.)
La percezione del fluire del tempo è frutto del nostro pensiero, abbiamo deciso noi ogni scansione scegliendo il parametro di base e costruendoci attorno un complesso sistema di istanti, anni, secoli, ere, per soddisfare il nostro bisogno di punti di riferimento. E il tempo, che lo sa, ci compiace regalando a ogni passaggio cruciale il dolente sentore della marcescenza e della rinascita.
Inizio Novecento, ancora non si spegne l’eco del secolo appena concluso che insistente avvolge, ispira, fomenta, soffoca e sorregge le nuove voci che non si accontentano di entrare nel coro dell’arte ma vogliono segnarlo ed emergere. È in questo crogiuolo che Federica Gnomo (al secolo Alessandra Gaggioli) colloca il suo protagonista, un pittore, ed è alla viva voce di quest’anima d’artista che affida il compito di consegnarci la sua storia, il “ritratto di un preziosissimo amore indecente”.
Nell’anima di ogni grande artista l’estasi e il tormento, che sempre tendono alla compenetrazione, si fondono in un’unica essenza fino a permearne l’intera esistenza, quasi traslandola in una dimensione parallela che travalica e distorce la percezione di ogni aspetto del mondo reale: Read more >>
Ricardo y Carolina – Storia di una donna e di un ideale
Siamo in tanti a considerare i libri molto più che un oggetto di modeste dimensioni ma grande peso. Veicoli, specchi, portavoce, istigatori, maestri. I libri sono davvero uno strumento duttile e prezioso, direi insostituibile. Ma per molti fra noi è ancora di più: il libro è un amico, un fedele compagno di vita, quello che anche quando ti delude non lo fa invano. Quello che ti ha preso per mano durante un’infanzia esuberante e curiosa, che ha consolato le lacrime di un’adolescenza difficile e tormentata, soddisfatto la sete divoratrice di conoscenza. Il libro. Non più un oggetto ma un essere animato, provvisto cioè di quell’anima multiforme e libera di spaziare per te ovunque tu non potresti. Ma anche un aiuto, un abbraccio in cui rifugiarsi nei momenti difficili o solitari.
È in uno di questi momenti che ho letto Ricardo y Carolina (goWare Ed.) di Laura Costantini e Loredana Falcone, due persone che reputo speciali e che mi rammarico di non poter frequentare nel quotidiano, l’ho preso in mano in un momento in cui l’anima era nuda, fragile, particolarmente esigente e recettiva. E non l’ho letto, l’ho vissuto.
L’ho vissuto ed è quello che consiglio di fare a ognuno, lasciarsi spogliare dei propri panni per entrare in quelli di Carolina, abbandonarsi alla sua voglia di essere protagonista del proprio destino senza risparmiarsi, alla sua capacità di combattere, di essere anche dura, all’occorrenza, senza rinunciare a Read more >>
Gente che va, gente che viene
Formula 1 – Secondo appuntamento della stagione 2015.
Rientra Alonso, per un pelo (ma ancora resiste un larvato filo di incertezza) non restava a casa Bottas e senza “peli” resta fuori la Germania.
A prescindere dall’amore o disamore per le specifiche teutoniche la cosa mi intristisce e mi preoccupa per il futuro. Già. Di certo non mi scandalizza perché le logiche che ovunque imperano non potevano certo risparmiare un mondo che per ragioni oggettive non può prescindere dal denaro, né mi stupisce dopo aver obtorto collo digerito tutti gli emendamenti (voglio chiamarli così) partoriti dalle menti che regolano il Circus, solo aumenta quel senso di smarrimento che mi prende sempre più al pensiero di uno sport che ho iniziato ad amare troppi anni fa, attratta da un alone leggendario, quasi fiabesco dissoltosi passo dopo passo sotto l’incalzare del progresso e della sovraesposizione mediatica.
Sotto accusa non voglio mettere nessuno, forse ogni risposta è da cercare solo nell’ordine naturale delle cose che nascono, crescono e corrotte dal tempo lentamente muoiono, lasciando impronte che il vento inevitabilmente dissolverà. Non importa quanto siano profonde, non importa quanto amore o quanto dolore portino con sé. Tutto cambia, anche l’essenza del ricordo che è diversa per ognuno, quando rappresenta frammento di vita o documento, quando è “pelle” o immagine. Tutto si dissolve per lasciare spazio ad altro e poter continuare. Panta rei. O molto più prosaicamente gente che va, gente che viene.
(fm) 23 marzo 2015
#ringraziaunadonna
#ringraziaunadonna che è stata importante nella tua vita.
Bella quest’iniziativa sottolineata da Laura Costantini (che rappresenta molto per me) e rilanciata da altre amiche, bella, più di tanti fiori e nient’affatto retorica.
GRAZIE Mamma, e non è scontato, grazie per tutto quello che mi hai insegnato e grazie per non esserti mai nascosta perché è dall’offerta della propria imperfezione che si possono trarre gli insegnamenti migliori.
GRAZIE alle mie nonne e in particolare alla nonna che ho perso quando ero piccola, perché nel tanto che ha lasciato dietro di sé ancora oggi posso trovare risposte incredibilmente attuali e tanta parte di me.
25 maggio 2014 GP di Monaco (della serie rido per non piangere) (fm)
Alla fine mi è piaciuto questo Montecarlo 2014, anche se “piaciuto” in realtà resta una parola arrotondata per eccesso.
Così, in un pomeriggio solatio con qualche riserva, abbiamo avuto brividi monegaschi da spazi risicati e troppa irruenza serviti con contorno di scaramucce che, almeno nelle intenzioni dei protagonisti, tentavano di rievocare gli antichi fasti.
Una corsa in cui i piccoli team e i giovani appena arrivati hanno giocato d’azzardo sfruttando un palcoscenico capace di nobilitare il gesto singolo, quand’anche sfortunato o inconcludente, e regalare quel pizzico di visibilità che fa curriculum e forse, magari, chissà, attira pure qualche sponsor (che male non fa).
Niente uccide quanto il silenzio (fm)
E poi c’è uno stalker discreto e silenzioso che, se non può più beccarti a quattr’occhi, comunque non ti molla. Uno stalking difficile da dimostrare perché fatto di presenze in lontananza, ma non così lontano da non essere visto. Senza telefonate, perché quelle possono essere tracciate, senza parole, perché le parole possono essere ascoltate da altri. Fatto di occhiate minacciose e immagini furtive riflesse nelle vetrine: uno stalking da telefilm, di quelli che se ne parli tutti ti prendono per visionaria. Eppure non è meno letale perché ti si attacca addosso come certi parassiti tropicali, e scava e scava, e impianta il seme della paura e della sfiducia. Una sfiducia che isola e innalza il muro di un ghetto in cui sei sola col tuo tormento: tu e lui e nessuno che ci creda. E il giorno in cui ti troveranno col laccio al collo perché non ce la facevi più nessuno se ne spiegherà la ragione e se, invece, ti troveranno in una strada o in un campo nessuno cercherà nella direzione giusta. E troppe altre voci come la tua sgoccioleranno nelle grate dei tombini senza una risposta. Anche il silenzio ha una voce ma è troppo flebile. Ci sono ancora troppi angoli in cui nessuno si sofferma a guardare e troppi silenzi inascoltati.
Ti prego urla anche tu, urla più forte, perché niente uccide quanto il silenzio.
Diario di viaggio. La mia America, o giù di lì (fm)
pubblicato il 21 settembre 2013 su Il Giunco.net
introduzione a cura di Simone Pazzaglia
Quello che sto per raccontare non è un viaggio, né una vacanza, è un regalo per il mio mezzo secolo di vita e per questo non smetterò mai di esserne grata a mio marito e ai miei figli, che per tre settimane hanno rinunciato alla mia “onnipresenza”, e a mia cognata che lo ha reso possibile proponendomi di accompagnarla a conoscere i cugini d’America.
Sì, è proprio così. Io non sono una grande viaggiatrice, faccio piuttosto parte della folta schiera dei viaggiatori nell’animo, quelli che, seguendo le orme di Salgari, hanno usato tutti i possibili surrogati pur di nutrire i propri occhi e la propria fantasia con le meraviglie di mondi lontani. Certo oggi è più facile, ma questa ricerca minuziosa, questo allenare la mente alla scoperta, l’attitudine a non guardare nulla nella sua veste ordinaria, lascia il cuore aperto allo stupore semplice delle piccole grandi meraviglie della vita e la volta che il viaggio (quello con V quasi maiuscola) ci capita davvero, riusciamo a viverlo con l’intatta intensità delle grandi avventure.
e poi ci sono desideri che si avverano…
Leggere se stessi sulle pagine della propria rivista del cuore è una grande emozione, quando oltrepassare la soglia di quella Redazione e stringere la mano al Direttore e ai suoi collaboratori sembrava già un privilegio!
Queste due pagine, per me, sono speciali per tanti motivi, uno su tutti perché in esse si realizza la fusione delle due grandi passioni che mi animano: l’amore per la scrittura e l’amore per la Rossa di Maranello. E questo matrimonio si consuma sulla migliore ribalta che potessi desiderare (e che ho fortemente desiderato) Autosprint, che leggo da quando ero una ragazzina.
Il racconto “Rossa” pubblicato nel n.35 Anno 2013 di Autosprint – Conti Editore – fa parte de “La fata nel vento” – racconti in rosso
Il fascino adamantino di Monte Carlo (fm)
Ieri pomeriggio, scomodamente seduta davanti alla tv, ho seguito anch’io la “danza delle monoposto” fra i guard rail del Principato di Monaco, sotto un sole allegro che accendeva di riflessi guizzanti le carrozzerie multicolori delle principessine a quattro ruote. Miracoli dell’alta definizione che regala immagini così vivide da tentare la mano e l’immaginazione.
Guardando quei contrasti così brillanti di case e insegne, quegli stacchi di luci e ombre, fra uno scorcio d’azzurro mediterraneo e Read more >>
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