La danza degli spiriti (fm)

(riflessi di F1)

Rosso e Blu. Austin, Texas. Il cielo incupisce nel crepuscolo che avanza come un’ala silenziosa e leggera. Solo ad ovest, so far, resiste un barlume d’azzurro venato di rosso e oro. Quasi un presagio.

Un silenzio immoto e irreale è calato fra le reti tese, dietro le porte sbarrate gelose custodi di raffinati segreti, oltre le balaustre di un moderno Eldorado che attende paziente il ruggito feroce delle sue splendide fiere.

Negli angoli bui ancora ristagna un sentore combusto, pregnante. Ovunque permane l’ansia che attende il domani. La speranza della riscossa, la tracotante alterigia, il disilluso dolore di chi ha ormai irrimediabilmente perduto.

Da ovest, so far, un alito lieve percorre la terra, accarezza il mare d’erba e le acque del Colorado fino a sfiorare l’asfalto dipinto come il volto di uno shamano. Sussurra nel vento un’eco di tamburi e una nenia che sale, ricordo di antiche danze propiziatorie.

Questa terra teatro di sanguinose battaglie, di nobili e ignobili gesta, sarà testimone di un nuovo epico duello, incruento ma non meno determinato e determinante, che si consumerà in due ore di pura magia. Una magia tecnologica, alacre e operosa come le mani dei meccanici, come il genio degli ingegneri, come il cuore dei piloti. Una magia che muove al ritmo dei pistoni, nell’incessante respiro dell’aria che scivola su ali complesse ed arcane, nell’impeto di una danza che ancora muove in cerchio, lap to lap, attorno al fuoco della passione, affamata di vittoria.

Rosso e Blu.

Come la pelle degli antichi popoli, come le giacche dei nuovi conquistatori.

 (Francesca Montomoli)

publicato il 18 novembre 2012 su www.f1race.it